Opera : Les Vêpres Siciliennes (Best)

Maria Callas: Elena
Giorgio Kokolios-Bardi: Arrigo
Enzo Mascherini: Monforte
Boris Christoff: Procida

Erich Kleiber conducts the Orchestra del Teatro Comunale di Firenze. Maggio Musicale Fiorentino, 26 Mai, 1951 (Live)

Sinfonia – Overture – Ouverture (00:01)

ATTO I
Introduzione. A te, ciel natìo (08:32)
Cavatina. In alto mare (13:19)… Deh! tu calma, o Dio possente
Quartetto. D’ira fremo all’aspetto tremendo (18:15)
Duetto. Qual è il tuo nome? (22:09)

ATTO II
Preludio (27:37). O tu Palermo, terra adorata
Duetto. Quale, o prode, al tuo coraggio… Ah da tue luci angeliche (38:24)… Presso alla tomba… Tu, dall’eccelse sfere
Finale secondo. Tarantella (45:26). lI rossor mi coprì… Barcarola. Del piacer s’avanza l’ora (51:20)

ATTO III
Preludio (55:07). Sì, m’aborriva… In braccio alle dovizie
Duetto. Quando al mio sen per te parlava (1:06:05) Mentre contemplo quel volto amato (1:07:46) Ah! figlio, invano (1:10:27)
Le quattro stagioni. Ballo (Ballet) (1:13:45)
Finale terzo. O splendide feste (1:43:17) Colpo orrendo inaspettato (1:46:34) O patria adorata (1:47:30)

ATTO IV
Preludio (1:51:54). Giorno di pianto, di fier dolore
Gran duetto. Arrigo! ah parli a un core (2:04:13)
Finale quarto. Addio, mia patria amata (2:15:50). De profundis clamavi (2:20:22). O mia sopresa! O giubilo

ATTO V
(Ricchi giardini nel palazzo di Monforte a Palermo. In fondo gradinate, per le quali si arriva alla cappella, di cui si vede la cupola elevarsi al disopra degli alberi.)
Coro. Si celebri alfin (2:26:46)
Siciliana. Mercè, dilette amiche (2:28:50). Siciliana di Arrigo « la brezza aleggia » (che si chiude con una ascesa al re 5 in falsettone)
Gran scena (2:35:34) e terzetto finale. Sorte fatal! o fier cimento! (2:39:46) Un sol tuo sguardo (2:40:53)

Les Vêpres Siciliennes (The Sicilian Vespers, but today better-known in its Italian version as I Vespri Siciliani). Time: 1282. Palermo’s main square. Duchess Elena is approached by a drunken French officer, who commands her to sing a song; when she does so, it is a metaphorical one about a storm-tossed ship (« In alto mare », 13:19) inciting the Sicilians to cast off their fears, trust in God and rise against their oppressors…

When the « Lord of the Scala », Ghiringelli, heard Callas as Elena in « I Vespri Siciliani » he offered her the prima of the season at La Scala, as ELENA. Not a certain « success » like Traviata or Rigoletto this opera must be cast perfectly to succeed. The part of Elena requires a true assoluta, since she has not only most dramatic spinto-parts to sing but a much ornamented « Bolero », the « Siciliana » (polonnaise…) we all know (2:28:50). This is a live-recording made in Callas’ prime. Sadly it’s not the ultimate Vespri because Christoff isn’t the best Procida all’italiana, but Mascherini, who would be Callas’ Macbeth only a year later, sounds well. Kleiber conducts brilliantly. (Unfortunately, the mediocre quality of the recording subtracts one star from this rare performance of one of Verdi’s less popular works.)

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I Vespri Siciliani, o come sarebbe più esatto Les Vêpres Siciliennes, andati in scena il 13 giugno 1855 a Parigi, incontraro il favore di Hector Berlioz, il quale affermò: « Senza nulla togliere al merito del Trouvère e di tante altre commoventi partiture, bisogna ammettere che nei Vêpres, l’intensità penetrante dell’espressione melodica, la varietà sontuosa, la sapiente sobrietà della strumentazione, l’ampiezza, la poetica sonorità dei pezzi d’insieme, il caldo colore che si scorge brillare ovunque e quella forza appassionata, ma tuttavia lenta a dispiegarsi che forma uno dei tratti caratteristici del genio di Verdi, danno all’intera opera un’impronta di grandezza, una specie di sovrana maestà più accentuata che nelle precedenti opere di questo autore ». Giudizio assolutamente condivisibile e della cui rilevanza non possiamo dubitare in quanto Berlioz riteneva il solo Berlioz grande compositore e strumentatore…

Affrontando un grand opera ed in particolare un titolo di ambientazione mediterranea Verdi corrispondeva con de Sanctis per conoscere le usanze delle grandi feste religiose del mezzogiorno d’Italia, i tempi di danza in uso e decidere di dare l’idea del colore locale mediante la tarantella danzata dai giovani in onore di Santa Rosalia piuttosto che l’utilizzo delle nacchere al coro, che introduce il quinto atto e la festa nuziale. Tutte scelte che non sono di tradizione siciliana, ma che erano più allora di oggi, connotanti l’idea del mondo mediterraneo.

L’entrata di Elena principia con il recitativo « In alto mare e battuto dai venti » (13:19) si trasforma nel cantabile « Deh! tu calma, o Dio possente », ritorna al recitativo « mortali in vostra man » quale conducimento alla cabaletta « Coraggio su coraggio », che è la cabaletta, ma in realtà costituisce l’incipit dell’insurrezione…
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